Partecipare alla festa del grano di Jelsi, significa prendere parte ad una tradizione che si svolge dal 1805. La devozione che gli abitanti sentono per questa festa nasce dallo storico terremoto del 26 luglio di quell’anno per ringraziare Sant’Anna per aver difeso e protetto il paese.
Il sisma infatti ebbe come epicentro il comune di Baranello in provincia di Campobasso, colpendo tutto il Molise e gran parte del Regno di Napoli, dove si poterono contare più di cinquemila morti, mentre a Jelsi le perdite furono esigue.
Si decise quindi di portare sant’Anna in processione e con essa carri costruiti minuziosamente da spighe di grano, il raccolto della stagione, con il quale vengono costruite delle vere e proprie opere d’arte.
Inoltre il grano ha il colore, ed all’epoca anche il valore, per i contadini, dell’oro. Era dunque considerata dalla popolazione, in gran parte impegnata nell’agricoltura, la più importante se non la principale fonte di alimentazione e di reddito. Non c’era dunque cosa più importante da poter donare alla Santa protettrice, ed è proprio questo a farci capire la profonda devozione del popolo di Jelsi verso la madre di tutte le madri: Sant’ Anna.
Il 26 Luglio
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