Le carresi molisane

Al di là delle diversità, però, ciascuna carrese è incredibilmente sentita dagli abitanti del paese, non solo il giorno della corsa ,in cui il fermento è alle stelle e ogni famiglia punta sul suo carro preferito. Anche settimane prima, quando si prepara il carro , si sente aria di sfida e di derisione tra gli abitanti del paese.
A Larino invece, la Carrese è molto diversa dalle altre sopra menzionate:
La prima grande e sostanziale differenza con le carresi precedentemente viste sta nella processione. A Larino, infatti, i carri, sempre trainati da buoi, procedono a passo d’uomo, senza competizione.
Inoltre bisogna dire che quella di Larino è, infatti, la più antica manifestazione molisana. La tradizione vuole che la festa risalga al lontano 842, quando i larinesi entrarono in possesso delle reliquie di San Pardo, custodite a Lucera, in provincia di Foggia. Ed è proprio a San Pardo che è dedicata questa meravigliosa tradizione.
La particolarità di questa festa sono i carri: ognuno appartiene e rappresenta la famiglia che lo cura, custodisce e tramanda, generazione dopo generazione. Ogni carro è trainato da buoi o mucche ed è addobbato con colorati fiori di carta che rappresentano tutta la maestria di questa comunità.
In genere, le donne di ogni famiglia si riuniscono, mesi prima della festa, per preparare i fiori. Ogni anno vengono realizzati a mano e ogni famiglia sceglie arbitrariamente, secondo i propri gusti e la propria fantasia, il fiore da realizzare. Il numero assegnato al carro, inoltre, non è assolutamente casuale. Il numero rappresenta l’antichità del carro. Più basso sarà il suo numero, più antica sarà la sua fondazione. Il numero, poi, indica l’ordine all’interno della sfilata. L’ultimo carro, ossia quello con il numero più alto e quindi il più recente, sarà il primo a partire.